sabato 31 dicembre 2011

Perche' non e' facile guadagnare con Adsense

Il motivo è molto semplice, per poter guadagnare (ripagarsi le spese di hosting per esempio). i flussi di traffico devono essere molto elevati.
Ottenere questo risultato e' molto oneroso perche' significa dover pubblicare contenuti di qualita'.
Teniamo inoltre presente che google non paga fino ad un raggiungimento della soglia di 70 euro.

Questo significa che un sito che ha intorno alle 100 visite al giorno potrebbe guadagnare qualche euro al mese, conseguentemente i primi ricavi potrebbero concretizzarsi circa un anno e mezzo o due.
Insomma se il traffico e' sotto le 100 visite e' molto più probabile essere bannati che guadagnare un euro

venerdì 30 dicembre 2011

Adsense e il mito del facile guadagno

Adsense e' il programma di google attraverso il quale, qualunque publisher può riceve un compenso per  la pubblicazione sul proprio sito di annunci pubblicitari.
Il compenso è legato al numero di visulizzazioni e/o al numero di click che gli annunci pubblicitari riceveranno. Piu' gli annunci sono visti o clickati più sono pagato (il che mi sembra sacrosanto).
Il publisher che desidera aderire al programma deve sottoscrivere un contratto che prevede una serie di clausole ragionevoli che suonano cosi:
"non pubblichero' contenuti che violano le leggi e non cerchero' di fare il furbo aumentando artificiosamente il numero di click o di visualizzazioni delle pagine".
Sembra insomma un modo abbastanza semplice per arrotondare.
Molti blogger esaltano come sia stato facile per loro ottenere dei guadagni senza grosso sforzo.
Tutto facile? purtroppo non è cosi.
Come giustamente diceva mia nonno: "diffida sempre da chi propone facili guadagni".
Dove sta l'inghippo?
Lo vedremo nei prossimi post




mercoledì 23 novembre 2011

Lean Startup

Il termine "Lean Startup" è un termine coniato da Eric Ries per denominare un nuovo approccio per lo startup di una nuova impresa. L'idea è quella di applicare i principi del "lean thinking" nel processo di creazione di una start up (in particolare di una start up di un prodotto software).
L'idea principale è quella di concentrare la propria attenzione sulle esigenze del cliente, e di farsi guidare dalla sue esigenze in modo da evitare il rischio di sviluppare un prodotto che non ha nessun riscontro.
Per ulteriori approfondimenti  The Lean Startup Wiki

lunedì 31 ottobre 2011

giovedì 27 ottobre 2011

TopCoder: il crowdsourcing e il processo di sviluppo software

Topcoder è un sito molto interessante per comprendere come i concetti del crowdsoursing possano essere concretamente applicati allo sviluppo sofware. Il crowdsourcer si rivolge a topcoder (che ricopre il ruolo di agency  broker) per richiedere lo sviluppo di una determinata applicazione
Seguendo un opportuno processo di sviluppo l'applicazione viene scomposta in moduli e deliverable che devono essere sviluppati. Viene poi indetta una open call per la realizzazione dei singoli componenti (non solo il codice ma anche i deliverable di design,  gli algoritmi ecc) ovviamente seguendo un processo molto preciso "watefall like" per ogni componente.
La cosa interessante è che un modello di questo tipo non è waterfall non è Agile, non è neppure la delocalizzazione dello sviluppo ( o forse è la sua estremizzazione) ma  è indiscutibilmente qualcosa di  radicalmente nuovo.
Potrebbe essere un modello di successo? non saprei ma quello che posso dire con ragionevole certezza non è un'opportunità per i coder europei.
Circa l'80% dei coder appartenenti alla comunità sono studenti cinesi (bravi indiscutibilmente) che si pagano gli studi attraverso i proventi delle gare vinte. Pochi gli indiani, pochissimi gli europei ed americani.
Tengo a precisare che la competizione non è al ribasso, anzi il costo della realizzazione del deliverable viene stabilito in partenza.
La competizione si basa esclusivamente  sull'affidabilità del programmatore  e sulla efficacia soluzione proposta.
Rispondere ad una gara non è cosa banale, richiede che il deliverable risponda a criteri molto precisi.
Gli studenti cinesi saranno gli sviluppatori del futuro?

mercoledì 26 ottobre 2011

Crowdsourcing e democrazia partecipativa quando la realtà supera la fantasia

Qualche giorno fa avevo accennato al fatto che il crowdsourcing potesse dare luogo a forme di democrazia partecipativa.
In realtà ho scoperto oggi che esiste già un progetto di questo tipo: http://www.decorourbano.org/.
Attraverso questa piattaforma i cittadini possono esprimere le loro segnalazioni relative a dissesti stradali, rifiuti ecc.  e  visualizzarli direttamente su google map, dando poi la possibilità alla pubblica amministrazione di intervenire.
L'applicazione funziona anche su cellulare: è quindi possibile fotografare l'oggetto della segnalazione e pubblicarlo sulla piattaforma dando quindi  anche la possibilità di visualizzare la segnalazione (molto efficace).
Da parte del cittadini è possibile poi  visualizzare lo stato di avanzamento dei lavori (presa in carico, risoluzione) della segnalazione da parte della pubblica amministrazione.
Forse la cosa che ancora manca è  la possibilità di definire dei meccanismi  di  "rating" di tipo statistico attraverso i quali  classificare l'efficienza della pubblica amministrazione (es l'amministrazione comunale del comune tal dei tali ha un tempo medio di risoluzione di x giorni ecc..).
Permettendo quindi  di verificare l'efficienza del proprio comune con gli altri e dell'attuale amministrazione con le precedenti.
Ovviamente non siamo i primi: servizi analoghi sono presenti ad esempio in canada

martedì 25 ottobre 2011

Crowd convention

Se qualcuno fosse interessato è già stata pianificata la prossima crowd convention.
Per ulteriori informazioni http://www.crowdconvention.com/

lunedì 24 ottobre 2011

Il Crowdsourcing e la democrazia partecipativa

Il crowdsourcing è un nuovo modello in cui una persona (fisica o giuridica) denominata crowdsourcer si rivolge ad una comunità (crowd) attraverso una richiesta (chiamata open call) per siolvere una espressa attraverso uno strumento web.
Gli appartenenti alla comunità, rispondono alla open call con le loro proposte per risolvere l'esigenza del crowdsourcer. Un processo di selezione darà luogo ad una competizione in cui verranno selezionale la/le soluzioni che rispondono meglio alle esigenze del crowdsourcer.
Questo modello può essere applicato alla pubblica amministrazione?
Supponiamo di essere un amministratore pubblico di un comune, e di avere come esigenza la soddisfazione dei cittadini per quanto rigarda la viabilità ed in particolare la presenza o meno sul territorio comunale di ogni tipo di ostacolo alla viabilità (buche, incoci pericolosi, ecc..).
L'amministratore comunale (crowdsourcer) si potrebbe rivolgere alla comunità  cittadina (crowd) attraverso il web e chiedere "Quali sono gli ostacoli alla viabilità? (open call).
A questo punto una selezione  delle richieste dei cittadini, con meccanismi il piu possibile trasparente (es rapporto tra costo dell'intervento rapportato al numero di cittadini che richiede l'intervento) potrebbe portare a determinare quali sono gli interventi più urgenti da realizzare.
I vantaggi di un sistema di questo tipo sono evidenti, trasparenza innanzitutto ma anche riduzione dei costi e
maggiore efficenza dell'intero processo decisionale.

Pura utopia? non credo anche se, non credo che nel prossimo decreto sviluppo troveremo provvedimenti di questo tipo

domenica 23 ottobre 2011

Wikipedia è un esempio di crowdsourcing?

No assolutamente. A fugare ogni dubbio ci pensa  Jimmy Wales Wikipedia co-founder che  definisce il "crowsoursing terribilmente irritante".
In effetti il modello su base volontaria adottato da wikipedia è lontano mille miglia dal crowdsourcing.
Basta dare un'occhiata alla definizione di crowdsourcing e vediamo che nel modello wikipedia mancano le figure  del crowdsourcer, manca l'open call e il crowd winner.

Questo nonostante alcuni blog quà e là nella rete citino  wikipedia come un esempio di  crowdsoucing.
A dimostrazione che la rete e la quantità mostruosa di informazioni che mette a disposizione non sostituiscono l'uso del cervello, oggi più che mai necessario.

Yahoo! Answers un esempio di Crowdsourcing.

Yahoo Answer è forse l’esempio più famoso di crowdsourcing. In questo caso il crowdssourcer  è la persona che necessità di una risposta. La open call prevede la pubblicazione della domanda, l'invio delle risposte da parte della crowd e la selezione della “miglior risposta”. Il reward è dato dall’acquisizione di un punteggio e nella crescita in termini di popolarità.
Un aspetto interessante in questo caso è che il crowdsourcer è al contempo un appartenente alla crowd che ricopre temporaneamente questo ruolo.
Il meccanismo della “open call” è particolarmente interesante: se  un membro  della comunità ricopre il ruolo di crowdsourcer perde punti, mentre gli acquisisce quando partecipa alle open call (ulteriori punti sono acquisiti se diventa un crowd winner).
Un processo di questo tipo permette di  auto alimentarsi. Ogni membro della comunità viene stimolato a partecipare dando delle risposte alle domande degli altri per acquisire punti e  poter fare a sua volta altre domande.

venerdì 21 ottobre 2011

Crowdsourcing un po' di terminologia



Dopo aver definito Il crowdsourcing vediamo di dare alcune definizioni delle diverse figure coinvolte in questo processo:

Crowdsourcer: 
E’ l’entità o la persona che necessita del servizio e che si rivolge alla comunità

Crowd: 
La comunità che potenzialmente è in grado di soddisfare il bisogno del crowdsourcer

Open call: 
Il processo attraverso il quale si passa dal bisogno del crowdsourcer alla sua risoluzione
da parte della comunità. Si sviluppa in 3 fasi
  • esposizione del bisogno alla crowd da parte del Crowdsourcer
  • accettazione da parte della comunità della richiesta del Crowdsourcer (ogni appartenne  decide liberamente se vuole o può rispondere alla richiesta)
  • designazione Crowd Winner  (tra gli esponenti della comunità che hanno deciso di volere ripondere alla al bisogno del crowdsourcer viene designato chi potrà risolvere il bisogno del crowdsourcer  riceverà poi la ricompensa)
Non necessariamente una open call va a buon fine; potrebbe essere rifiutata dalla comunità oppure il crowdsourcer potrebbe giudicare non conveninete o non adeguata nessuna delle singole offerte provenienti dalla Crowd

Reward
E’ la ricompensa che crowd winner riceve per la risoluzione del bisogno del crowdsourcer

Agency  broker
E’ il soggetto (persona fisica o giuridica) che mette a disposizione l’infrastruttura affinche l’open call possa svolgersi (tipicamente un sito web). Può essere un ente no profit oppure ricevere un fee per ogni open call andata a buon fine.

giovedì 20 ottobre 2011

Definizione di Crowdsourcing

La definizione di “crowdsourcing” è stata coniata da Jeff Howe sulla rivista Wired:
" Crowdsourcing is the act of taking a job traditionally performed by a designated agent (usually an employee) and outsourcing it to an undefined, generally large group of people in the form of an open call".
In altri termini il “crowdsourcing” è la pratica di affidare lo svolgimento di un servizio o la produzione di un bene non ad un singolo ma ad una comunità utilizzando la rete.
Vediamo un esempio concreto. Supponiamo di dover tradurre un documento dall'inglese all'italiano.
Invece di ingaggiare un traduttore (soluzione tradizionale) potremmo iscriverci ad un sito di “crowdsourcing”
e creare un "bando di gara" per la traduzione specificando eventuali requisiti aggiuntivi (es data entro cui eseguire la traduzione, ecc).
Gli appartenenti alla comunità che lo desiderano possono partecipare (o meno) al bando di gara dando la loro disponibilità ed eventualmente il prezzo richiesto per effettuare l'attività.
Il vincitore della garà potrà eseguire la traduzione ed essere poi pagato.
Questo modello di business, a mio avviso estremamente innovativo e solo parzialmente esplorato 

mercoledì 19 ottobre 2011

My previous life

I had been working for Oracle Italy (since 2000 to 2006) . In this period  I followed  in particular ADF Framework.
I collected all relevant information I found (usually blog entry of Steve Muench and other Oracle Guru) in a document you can find here.
This document isn't up to date (last change in 2006) but anyway I hope that could be useful to someone.